Euro 6e. Tutto sulla nuova normativa anti-inquinamento

Dal 01/09/2023 sarà introdotta la normativa ambientale Euro 6e contro le emissioni inquinanti. Qui ti spieghiamo tutto quello che devi sapere a riguardo.

01 agosto 2023

Dal 01/09/2023 sarà introdotta la normativa ambientale Euro 6e contro le emissioni inquinanti. Qui ti spieghiamo tutto quello che devi sapere a riguardo.

Euro 6E. Tutto Sulla Normativa Anti Inquinamento

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Dal 1° settembre 2023, tutte le nuove auto omologate dovranno rispettare le nuove norme Euro 6e.

Queste norme rappresentano un passo importante verso la controversa e discussa direttiva Euro 7, la riduzione delle emissioni inquinanti e una maggiore sostenibilità ambientale.

Nel corso di questa guida vedremo quali sono le principali modifiche introdotte dalle nuove normative Euro 6e.

 

Fase uno. Le norme Euro 6e (EA).

La prima fase delle normative arriverà con lo standard Euro 6e (EA).

Tutti i veicoli omologati a partire dal 1° settembre 2023 dovranno essere conformi alla nuova direttiva.

Lo standard diventerà obbligatorio per tutte le immatricolazioni a partire dal 1° settembre 2024.

Inizialmente, saranno ridotte le tolleranze concesse per le misurazioni su strada nei test RDE, acronimo di Real Drive Emissions, di cui torneremo a parlare più avanti.

Questa modifica è stata introdotta per garantire una transizione graduale verso le nuove regolamentazioni.

I mezzi che rispettano questa direttiva potranno essere immatricolati fino al 31 dicembre 2025 con la dicitura Euro 6e.

Il libretto di circolazione conterrà invece la sigla "36eA".

 

Fase due. Le norme Euro 6e (EB).

Dal 1° gennaio 2025, per i nuovi modelli, e dal 1° gennaio 2026, per i veicoli di nuova immatricolazione, entrerà in vigore la normativa Euro 6e (EB).

Obiettivo della direttiva sarà rendere ancora più trasparenti i test di omologazione dei nuovi mezzi e, in particolare, i così detti In-Service Conformity Tests spesso abbreviati in ICS, per il rilevamento delle emissioni inquinanti.

È bene precisare che le prove ISC sono già parte delle attuali norme Euro 6d.

Consistono in controlli a campione per verificare la conformità dei veicoli presenti sul mercato rispetto alle norme di omologazione vigenti.

Con riferimento auto Plug-In, o ibride ricaricabili, la normativa Euro 6e stabilisce limiti ai precisi ai "fattori di utilità".

L’espressione "fattori di utilità" sta a indicare il contributo offerto del comparto elettrico dei PHEV nel ridurre le emissioni nei cicli di test.

Porre dei vincoli su tali aspetti significa ottenere dati più realistici sulle emissioni di CO₂, ad esempio durante i percorsi autostradali con la batteria scarica.

 

Fase tre. Le norme Euro 6e (EC).

L’entrata in vigore delle norme Euro 6e (EC) è prevista per 1° gennaio 2027, per i nuovi modelli omologati, e dal 1° gennaio 2028 per i veicoli di nuova immatricolazione.

La normativa prevede l’introduzione di un ulteriore aggiustamento dei "fattori di utilità".

Per ottenere l’omologazione Euro 6e EC nei test la distanza di riferimento passa a 4.260 kilometri, contro i 2.200 kilometri per gli Euro 6e EB e gli 800 kilometri per i mezzi Euro 6d e Euro 6e EA.

Tali misure obbligheranno le case automobilistiche a migliorare le prestazioni e l’efficienza dei propri prodotti.

 

Maggiore rigidità per i test RDE.

Per il rilevamento delle emissioni inquinanti, come gli ossidi di azoto NOₓ, i valori massimi sul banco di prova previsti dalla direttiva Euro 6e rimangono inalterati rispetto allo standard attualmente in vigore, l’Euro 6d.

La normativa Euro 6e comporterà un inasprimento delle prove Real Drive Emissions, che abbiamo già nominato nel primo paragrafo di questa panoramica.

La modifica poggia su un assunto preciso: la difficoltà di rispettare i parametri di riferimento durante la guida normale, per via del traffico o delle condizioni meteo.

Per questo sarà introdotta una soglia di tolleranza minore rispetto alle emissioni rilevate nei test al banco di prova.

La tolleranza, a cui abbiamo accennato, in gergo è nota come “fattore di conformità”.

Per gli ossidi di azoto passerà da un valore di 1.43 a 1.1.

Nel caso del particolato la soglia limite scenderà da 1.5 a 1.34.

Prendendo come esempio gli ossidi di azoto, tutto ciò significa che, rispetto a un limite di 100 al banco di prova, con le direttive attuali il valore RDE può essere entro 143.

Con la normativa Euro 6e dovrà, invece, essere al massimo di 110.

 

Estensione del monitoraggio del consumo carburante.

Un altro punto importante dello standard Euro 6e riguarda il monitoraggio del consumo di carburante.

La normativa Euro 6d prevede che auto e i veicoli commerciali leggeri debbano essere equipaggiati con un sistema che monitori i consumi.

Il dispositivo, chiamato Fuel and Energy Consumption Monitoring che spesso è abbreviato in FCM, registra il consumo reale di carburante o di energia durante la marcia.

Con l’entrata in vigore della normativa Euro 6e lo stesso meccanismo sarà introdotto anche sui veicoli pesanti N2.

 

Conclusioni.

Le nuove norme Euro 6e rappresentano un passo in avanti significativo verso veicoli più puliti e ecocompatibili dal punto di vista delle emissioni di gas serra.

Le fasi di implementazione graduale garantiranno una transizione agevole verso standard più rigidi, contribuendo a ridurre l'inquinamento atmosferico e a migliorare la qualità dell'aria che respiriamo.

Con queste nuove norme, l'industria automobilistica è chiamata a fare ulteriori sforzi e progressi verso una mobilità più ecologica e sostenibile.

 

 

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