Vignale. Breve storia degli stilisti della carrozzeria

Conosci la storia della carrozzeria Vignale di Torino? Qui trovi una sintesi dei fatti più rilevanti riguardanti l'azienda. Buona lettura!

18 maggio 2021

Conosci la storia della carrozzeria Vignale di Torino? Qui trovi una sintesi dei fatti più rilevanti riguardanti l'azienda. Buona lettura!

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La vicenda della Carrozzeria Vignale & C. di Torino rappresenta una delle tante storie di successo, un po’ dimenticate, nate sullo sfondo di un’Italia uscita dalla Seconda Guerra Mondiale. 

Il nome della celebre carrozzeria torinese è legato a doppio filo a quello del fondatore, Alfredo Vignale (1913-1969) che già nel 1930, a soli 17 anni, muoveva i primi passi nelle vesti di battilastre, presso la piccola attività artigianale guidata da Giovanni Battista Farina - ai più noto con l’appelativo di Pinin, “Giovannino” in dialetto piemontese - specializzata nella realizzazione di esclusivi modelli di carrozze su ordinazione.

Ma la storia della Carrozzeria Vignale & C. iniziò ufficialmente 16 anni dopo, per la precisione il 26 ottobre 1946, in pieno clima di ricostruzione post-bellica, in un capannone di 1000 metri quadri miracolosamente scampato ai bombardamenti degli alleati su Torino.

La perizia di Vignale nello “scolpire” carrozzerie, l’abilità di plasmare la materia trasformando il concept in prototipo e il sogno in realtà, valsero all’azienda i primi riconoscimenti e apprezzamenti su scala nazionale e internazionale.

Negli anni Cinquanta, Vignale firmò telai di ogni marca e, con l'aumento delle commesse arrivarono i primi mutamenti.

A cominciare dal cambio di stabilimento, trasferito per esigenze di spazio da Torino alla vicina Grugliasco in un impianto di maggiori dimensioni.

A non cambiare fu il minino comune denominatore dell’azienda: Vignale, entro i confini nazionali e fuori, era diventata ormai sinonimo stesso di ricercatezza ed eleganza.

La prematura scomparsa di Alfredo Vignale al termine della decade causò una stagione di instabilità, una serie di avvicendamenti tumultuosi e alterne vicende al vertice dell’azienda piemontese.

Dapprima passato nelle mani di Alejandro de Tomaso, successivamente ceduto al gruppo statunitense Rowan, poi accorpato alla Ghia, quindi acquistata da Ford nel 1973, lo stabilimento Vignale chiuse in modo definitivo i battenti nel 1974.

Trenta anni più tardi, nel 2004, il marchio Vignale rimasto di proprietà di Ford tornò di nuovo in auge con la presentazione del prototipo Ford Focus Vignale.

Nel 2013, al Salone dell’auto di Francoforte, Ford espose in anteprima Mondeo Vignale. E il glorioso marchio torinese tornò ancora una volta a fare parlare di sé.

Il resto è storia recente: tra il 2015 e il 2016 Ford lanciò ufficialmente sul mercato europeo la Gamma Vignale, che designa questa volta le versioni più esclusive, lussuose e accessoriate presenti nell’assortimento Ford e una rete vendita ad essa completamente dedicata.

Nei primi tempi, ammontavano a quattro i modelli che prevedevano la possibilità di essere “abbigliate” Vignale.

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E così, una storia di Made in Italy iniziata oltre 70 anni addietro, torna a rivivere con Ford.

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