Euro 6. Tutto quello che c’è da sapere

In questo articolo facciamo il punto sull'Euro 6. Non solo: ci trovi anche i 3 principali vantaggi dei motori che rispettano questa normativa. Leggi qui!

18 maggio 2021

In questo articolo facciamo il punto sull'Euro 6. Non solo: ci trovi anche i 3 principali vantaggi dei motori che rispettano questa normativa. Leggi qui!

Motori Euro 6
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Ridurre le emissioni inquinanti in quanto dannose per ambiente e salute, e nello specifico, quelle di particolato e anidride carbonica.

A questo scopo, il Consiglio Europeo ha sancito la risoluzione num. 715/2007/ce. del 20 Giugno 2017.

La recente disposizione implica restrizioni, soprattutto in ambito cittadino, alla circolazione di veicoli prodotti prima del 2015.

E dal momento che il tetto massimo di emissioni per gli ossidi di azoto è diminuito da 0.18 a 0.08 grammi per kilometro, sono i vecchi motori Diesel a essere i più minacciati da questa iniziativa.

Com’è facile intuire la direttiva Euro 6 segna uno spartiacque per la produzione dei motori da parte delle case automobilistiche.

Motori che dovranno necessariamente ottemperare alla ultime disposizioni europee.

Come? Ad esempio grazie all’introduzione di tecnologie quali la cosiddetta “Riduzione selettiva catalitica”, un processo chimico mediante il quale i dannosi e inquinanti ossidi di azoto sono trasformati nei più innocui acqua e azoto e quindi espulsi tramite il terminale di scarico.

La reazione è resa possibile dall’additivo Adblue: una sostanza composta da acqua e urea in percentuale di due a uno.

La presenza di tale additivo comporta costi aggiuntivi, sia nella fase di progettazione sia per le spese di manutenzione.

È infatti necessario dotare la vettura di un serbatoio apposito mentre è a carico degli automobilisti l’acquisto periodico del liquido, proposto in commercio a un costo di circa 70 centesimi al litro.

Un procedimento alternativo è costituito dall’EGR, acronimo dell’inglese “Exhaust Gas Recirculation” (Ricircolo dei gas esausti).

Mediante questo processo, i gas di scarico confluiscono nelle camere di combustione.

Questo permette di ridurre le temperature interne e gli eccessi di ossigeno che causano la formazione dei NOx, gli ossidi di azoto.

La tecnologia EGR, consente un calo degli agenti inquinanti del 15% e perciò non è sufficiente da sola a rispettare la normativa Euro 6.

Per questo, sempre più spesso le case produttrici impiegano sia l’uno che l’altro sistema nella produzione dei motori.

 

3 vantaggi di un motore Euro 6.

Un motore Euro 6 conviene per una serie di motivi.

Noi, qui sotto, abbiamo selezionato i tre principali.

 

Euro 6 = Ecofrendly.

Una vettura con propulsore Euro 6 sprigiona un minor quantitativo di agenti inquinanti rispetto a una analoga ma dotata di un Euro 5.

È pertanto una scelta coscienziosa oltre che rispettosa dell’ambiente a cui prima o poi tutti i possessori di un’auto a benzina o diesel dovranno conformarsi.

Difatti, la normativa Euro 6 prevede l’adozione entro il 2021, di regole sempre più stringenti per la realizzazione di veicoli da parte delle case automobilistiche.

 

Euro 6 = Niente blocchi del traffico.

Un’auto dotata di motore Euro 6, specie se a benzina, può circolare sempre e ovunque.

Anche quando sono previsti blocchi del traffico limitati ai centri urbani per il livello troppo elevato nell’aria di smog e polveri sottili provocate dai gas di scarico dei veicoli.

Questa caratteristica rappresenta un notevole beneficio, specie per coloro che risiedono nei grandi agglomerati urbani della Penisola e ricorrono tutti i giorni all’utilizzo dell’automobile, ad esempio per effettuare gli spostamenti casa-lavoro.

 

Euro 6 = Niente sanzioni.

Chi continua a utilizzare automobili Euro 5 o addirittura equipaggiate con generazioni ancora precedenti di propulsori e non rispetta i divieti di circolazione imposti, può incorrere in sanzioni pecuniarie.

L’articolo 7 del Codice della Strada al comma 13 e 13-bis prevede multe comprese tra gli 84 e i 335 Euro per coloro sorpresi a guidare in una zona interdetta per un blocco del traffico totale.

Rischia invece un’ammenda da 163 a 658 Euro chi circola quando è previsto un blocco parziale del traffico.

Qualora la violazione fosse reiterata nell’arco dei 24 mesi può essere disposta la sospensione della patente da 15 fino a 30 giorni.

Per dimenticare problemi di questo tipo, l’unico modo di tutelarsi è quello di avere a disposizione un’auto in linea con la normativa Euro 6.

 

 

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