Grande affluenza alla rassegna promossa da Firenze in Rosa Onlus che ha portato le Dragon Boat a Firenze. Il team Autosas si è aggiudicato la vittoria!!
Forse non tutti sanno che da quattro anni c’è una manifestazione nuova all’ombra della Cupola del Brunelleschi. O meglio, visto il carattere di questa rassegna, forse dovremo dire all’ombra dei Lungarni.
Si tratta di un evento sportivo non competitivo che, come solo nei migliori sodalizi avviene, unisce sport a sensibilizzazione e prevenzione. E lo fa nei confronti di una malattia, il tumore al seno, che nonostante gli enormi passi avanti compiuti dalla medicina oncologica, continua, purtroppo, a essere causa di decessi di donne ma anche di uomini.
L’IBCPC Dragon Boat Festival, questo il nome ufficiale della rassegna tenutasi lo scorso 23 Giugno, è promosso da International Breast Cancer Paddler’s Commission. L’iniziativa, scaturita da un’idea di Don McKenzie (medico canadese) rappresenta da vent’anni una delle possibili pratiche riabilitative per coloro che si sono sottoposti a interventi per la cura di tale malattia.
L’edizione 2018 ha visto la partecipazione di un totale di 129 equipaggi - inclusa quella di Ford Autosas che si è aggiudicata la vittoria - per lo più composti da donne di età compresa tra i 20 e gli 80 anni, provenienti da 17 paesi e in rappresentanza di ogni continente.
La gara a carattere non competitivo è stata organizzata da Firenze in Rosa Onlus e ha visto una grande affluenza di pubblico su ambedue le rive del fiume Arno. Merito sia del carattere sociale della manifestazione ma anche del tipo di imbarcazione usata; la Dragon Boat appunto, il cui profilo insolito, esotico e poco familiare suscita curiosità e interesse all’occhio dei fiorentini.
Pur richiamando atmosfere orientali, la Dragon Boat è una disciplina sportiva ormai diffusa ovunque. Le competizioni si svolgono su particolari tipi di natanti che misurano si lunghezza 12.66 m. e in larghezza 1.06 m.
Prua e poppa delle imbarcazioni sono abbellite con la testa e la coda di un drago. Una dragon boat è spinta da un totale di 20 rematori disposti su due file da 10 su ambo i lati del natante. Dell’equipaggio fanno parte anche il timoniere e il tamburino.
Mentre al primo, che occupa la postazione a poppa, spetta il compito di tenere l’opportuna direzione della barca, il secondo si occupa di scandire il ritmo della remata degli atleti.
Perché solo l’unione, o meglio solo la perfetta sincronia di tutti gli atleti, fa la forza. Ed è in grado di produrre risultati importanti.
Si tratta di un evento sportivo non competitivo che, come solo nei migliori sodalizi avviene, unisce sport a sensibilizzazione e prevenzione. E lo fa nei confronti di una malattia, il tumore al seno, che nonostante gli enormi passi avanti compiuti dalla medicina oncologica, continua, purtroppo, a essere causa di decessi di donne ma anche di uomini.
L’IBCPC Dragon Boat Festival, questo il nome ufficiale della rassegna tenutasi lo scorso 23 Giugno, è promosso da International Breast Cancer Paddler’s Commission. L’iniziativa, scaturita da un’idea di Don McKenzie (medico canadese) rappresenta da vent’anni una delle possibili pratiche riabilitative per coloro che si sono sottoposti a interventi per la cura di tale malattia.
L’edizione 2018 ha visto la partecipazione di un totale di 129 equipaggi - inclusa quella di Ford Autosas che si è aggiudicata la vittoria - per lo più composti da donne di età compresa tra i 20 e gli 80 anni, provenienti da 17 paesi e in rappresentanza di ogni continente.
La gara a carattere non competitivo è stata organizzata da Firenze in Rosa Onlus e ha visto una grande affluenza di pubblico su ambedue le rive del fiume Arno. Merito sia del carattere sociale della manifestazione ma anche del tipo di imbarcazione usata; la Dragon Boat appunto, il cui profilo insolito, esotico e poco familiare suscita curiosità e interesse all’occhio dei fiorentini.
Pur richiamando atmosfere orientali, la Dragon Boat è una disciplina sportiva ormai diffusa ovunque. Le competizioni si svolgono su particolari tipi di natanti che misurano si lunghezza 12.66 m. e in larghezza 1.06 m.
Prua e poppa delle imbarcazioni sono abbellite con la testa e la coda di un drago. Una dragon boat è spinta da un totale di 20 rematori disposti su due file da 10 su ambo i lati del natante. Dell’equipaggio fanno parte anche il timoniere e il tamburino.
Mentre al primo, che occupa la postazione a poppa, spetta il compito di tenere l’opportuna direzione della barca, il secondo si occupa di scandire il ritmo della remata degli atleti.
Perché solo l’unione, o meglio solo la perfetta sincronia di tutti gli atleti, fa la forza. Ed è in grado di produrre risultati importanti.